Castello

Storicamente terra di frontiera, la Puglia vanta la presenza di numerose opere fortificate

Castello e mare

Scheda di dettaglio

La Puglia è la regione più orientale d'ltalia, lo sperone della penisola disteso nel cuore del Mare Mediterraneo che fu dei fenici, dei cartaginesi, dei greci e dei romani. Un estremo baluardo a difesa del continente europeo o un lembo di colline e di spiagge indifendibili e invitanti per l'approdo di popoli invasori?


La vicenda di questa regione e dei suoi mari, l'Adriatico e lo Jonio, è stata sempre confinata all'interno di questo dilemma. Da una parte, più di ottocento chilometri di coste ne fanno un luogo ideale per lo sbarco militare (o clandestino), dall'altra, il concentrarsi di arterie viarie di prim'ordine e di tante rotte per I'Asia e per i paesi arabi ne fanno una area di enorme importanza strategica, un corridoio di traffici da proteggere a ogni costo.

Cosi protesa verso il mare, così esposta alle dominazioni, così ambita per la sua posizione geografica, ma altrettanto aperta ad accogliere e ad assimilare nuove culture, la parte estrema della regione, la penisola salentina, è stata per secoli la porta d'ltalia, un territorio di frontiera, dove le vicende storiche hanno influito pure sull'assetto del tessuto insediativo, che ha sempre dovuto fare i conti con le necessità di difesa e con I'urgenza di sbarrare la strada ai numerosi assalitori.

Di qui la presenza di numerose opere di fortificazioni che fanno della Puglia e più in particolare del Salento una terra di castelli. Presso i romani, castellum stava generalmente a indicare piccolo castrum. Si trattava di postazioni militari, fisse o mobili, generalmente costituite da una cinta, con o senza vallum, da un accampamento militare e da un praetoríum.

I castelli medioevali sono sorti spesso in luogo dei castra romani, o sulle acropoli delle città per far fronte a esigenze di difesa sempre mutevoli. La loro struttura mutava al variare delle tecniche e degli strumenti offensivi e delle strategie belliche.

Bizantini, svevi, arabi, normanni, angioini, aragonesi: i potenti che calcarono il suolo pugliese si occuparono con interesse ed energia di costruzioni difensive, visto che erano indispensabili per controllare una fascia lambita dalle acque (lunga quasi quanto l'Olanda) e distante dalle grandi città fortificate più a nord. Ma, insieme, innestarono nelle loro costruzioni i propri concetti estetici e, diremmo, filosofici, dando luogo ad una varietà che non è facile riscontrare in altri luoghi.


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