Inaugurato oggi il murales "La Zattera della Medusa 2.0"

Si è svolta questa mattina l’’inaugurazione del murales “La Zattera della Medusa 2.0” , opera degli artisti gallipolini Cosimo Cheone Caiffa e Gabriele Cortese

Inaugurato oggi il murales La Zattera della Medusa 2.0

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Si è svolta questa mattina l’’inaugurazione del murales “La Zattera della Medusa 2.0” , opera degli artisti gallipolini Cosimo Cheone Caiffa e Gabriele Cortese, INAUGURAZIONE MURALES
“LA ZATTERA DELLA MEDUSA 2.0”
Gallipoli – martedì 5 novembre ore 09,00

Si è svolta questa mattina l’’inaugurazione del murales “La Zattera della Medusa 2.0” , opera degli artisti gallipolini Cosimo Cheone Caiffa e Gabriele Cortese, alla presenza del Sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, dell’Assessore all’Industria Turistica Regionale Loredana Capone, del Dirigente Scolastico Cosimo Preite e dell’Associazione gallipolina Fideliter Excubat.
“Gallipoli rientra così nel progetto “La cultura si fa strada” – dichiara il Sindaco di Gallipoli Stefano Minerva - L’arte è a cielo aperto, la cultura è a portata di tutti con un murales che abbraccia il tema dell’accoglienza. Perché questa è, e sempre sarà, una terra accogliente.
Il Comune di Gallipoli ha colto al volo l’occasione: un progetto regionale lungimirante che investe su una nuova forma d’arte. Un progetto che guarda oltre e ricopre di bellezza le città della Puglia e lo fa attraverso dei messaggi importanti. Per quanto riguarda la nostra città, un doveroso ringraziamento agli artisti gallipolini Gabriele Cortese e Cosimo Cheone Caiffa per aver messo a disposizione la propria arte e per aver comunicato, nel migliore dei modi, il nostro sentimento. Attraverso una rivisitazione del tutto personale del famoso quadro, Gallipoli in maniera chiara ribadisce, partendo dalle scuole, il concetto. Essenziale la variante del cambio della nave con quella del faro, simbolo della città e sinonimo di luce e speranza, quindi la terra ferma anch’essa simbolo di un nuovo avvenire.”
Dichiarazione Assessore Regionale Loredana Capone:
“Siamo portati a pensare che i beni culturali siano solo i monumenti ma ci sono altri luoghi vissuti dai cittadini e altrettanto importanti che oggi, purtroppo, sono vuoti, in degrado, che stanno lì e non dicono niente mentre invece meriterebbero un altro destino. Luoghi che magari si trovano ai margini delle città, in quartieri popolari, con muri cadenti, strade sconnesse. Ecco che, allora, un’opera d’arte, un murales, può fare la differenza, può restituirli una voce, renderli di nuovo fruibili e attrattivi. Un riscatto per le comunità che li vivono e un modo per trasformare un disagio in opportunità. Quello di Gallipoli è un esempio perfetto: bellissimo e altissimo, sulla facciata di una delle scuole più delicate della città, come per dire c’è speranza, non tutto è perduto, ma dipende anche da voi. Un’opera meravigliosa, che tratta il tema dei temi, in un periodo storico in cui la linea che separa la tolleranza dall’intolleranza si fa sempre più sottile, e rilancia, provoca: che c’entra il colore della pelle? Che colpa ha una persona che nasce con un colore piuttosto che un altro? Nessuna. Non ha nessuna colpa. I veri colpevoli siamo noi, ogni volta che marchiamo una distanza, una differenza, ogni volta che cadiamo nel pregiudizio, che perdiamo la bussola del buon senso dimenticando che la solidarietà è uno dei pochi grandi valori di questa vita.”

L’opera è stata realizzata sul muro posteriore dell’Istituto Professionale “da Vinci” di Gallipoli (lato viale Bari)..
“Gallipoli rientra così nel progetto “La cultura si fa strada” – dichiara il Sindaco di Gallipoli Stefano Minerva - L’arte è a cielo aperto, la cultura è a portata di tutti con un murales che abbraccia il tema dell’accoglienza. Perché questa è, e sempre sarà, una terra accogliente.
Il Comune di Gallipoli ha colto al volo l’occasione: un progetto regionale lungimirante che investe su una nuova forma d’arte. Un progetto che guarda oltre e ricopre di bellezza le città della Puglia e lo fa attraverso dei messaggi importanti. Per quanto riguarda la nostra città, un doveroso ringraziamento agli artisti gallipolini Gabriele Cortese e Cosimo Cheone Caiffa per aver messo a disposizione la propria arte e per aver comunicato, nel migliore dei modi, il nostro sentimento. Attraverso una rivisitazione del tutto personale del famoso quadro, Gallipoli in maniera chiara ribadisce, partendo dalle scuole, il concetto. Essenziale la variante del cambio della nave con quella del faro, simbolo della città e sinonimo di luce e speranza, quindi la terra ferma anch’essa simbolo di un nuovo avvenire.”
Dichiarazione Assessore Regionale Loredana Capone:
“Siamo portati a pensare che i beni culturali siano solo i monumenti ma ci sono altri luoghi vissuti dai cittadini e altrettanto importanti che oggi, purtroppo, sono vuoti, in degrado, che stanno lì e non dicono niente mentre invece meriterebbero un altro destino. Luoghi che magari si trovano ai margini delle città, in quartieri popolari, con muri cadenti, strade sconnesse. Ecco che, allora, un’opera d’arte, un murales, può fare la differenza, può restituirli una voce, renderli di nuovo fruibili e attrattivi. Un riscatto per le comunità che li vivono e un modo per trasformare un disagio in opportunità. Quello di Gallipoli è un esempio perfetto: bellissimo e altissimo, sulla facciata di una delle scuole più delicate della città, come per dire c’è speranza, non tutto è perduto, ma dipende anche da voi. Un’opera meravigliosa, che tratta il tema dei temi, in un periodo storico in cui la linea che separa la tolleranza dall’intolleranza si fa sempre più sottile, e rilancia, provoca: che c’entra il colore della pelle? Che colpa ha una persona che nasce con un colore piuttosto che un altro? Nessuna. Non ha nessuna colpa. I veri colpevoli siamo noi, ogni volta che marchiamo una distanza, una differenza, ogni volta che cadiamo nel pregiudizio, che perdiamo la bussola del buon senso dimenticando che la solidarietà è uno dei pochi grandi valori di questa vita.”

L’opera è stata realizzata sul muro posteriore dell’Istituto Professionale “Giannelli” di Gallipoli (lato viale Bari).

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