"Non fare la femminuccia!, il libro di Roberto Piumini consegnato alle scuole per promuovere una cultura rispettosa delle differenze

Abbattere gli stereotipi di genere partendo dai giovanissimi: si è svolto questa mattina l’incontro online con gli studenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado del “2°...

Non fare la femminuccia!, il libro di Roberto Piumini consegnato alle s...

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Ad interagire con le classi l’assessore alle politiche scolastiche Stefania Oltremarini e la referente del progetto per la Rete CAV SanFra Federica Palumbo che, insieme, hanno presentato agli studenti il libro “Non fare la femminuccia!” e programmato le future attività laboratoriali.

Al termine dell’incontro in streaming le copie del libro “Non fare la femminuccia!” sono state consegnate alle rispettive Dirigenti Scolastiche degli istituti, Lucilla Vaglio (2° Polo) e Martinella Biondo (“Sofia Stevens”) alla presenza dell’assessore alle politiche scolastiche Stefania Oltremarini, dell’assessore alle politiche sociali Angelo Mita e della referente della rete Federica Palumbo.

 

“Non fare la femminuccia” racconta le storie di Manuela, Vito, Monica, Paolo, … attraverso le lettere che scrivono alla loro maestra elementare Giovanna. Si tratta di 14 alunni e alunne che si affacciano alla prima media e si scontrano con le difficoltà tipiche della preadolescenza e con i limiti che una cultura permeata di stereotipi e pregiudizi pone ai loro sogni e alle loro ambizioni.

Giovanna è una donna attenta ai bisogni dei suoi alunni e alunne che li ascolta e li supporta nel loro percorso di crescita. Le storie sono rivolte agli alunni ma anche agli insegnanti e ai genitori che vogliono avviare con loro una riflessione sulla destrutturazione degli stereotipi di genere e la promozione di una cultura rispettosa delle differenze.

Da qui, l’idea di un racconto diffuso in grado di affrontare in maniera semplice e diretta temi quali la stereotipia di genere e il bullismo e di fornire risposte chiare, esaustive e calibrate all’età dei giovani lettori e delle giovani lettrici.

 

Le operatrici dei Centri Antiviolenza della Rete CAV SanFra, partendo dall’esperienza sul campo, hanno raccolto le storie della popolazione scolastica incontrata e queste storie sono diventate la storia di Manuela, Massimo, Caterina abilmente narrate dallo scrittore Roberto Piumini. Uno strumento per la scuola per educare al rispetto in grado di accompagnare alunne e alunni in un percorso volto alla promozione di una cultura della parità tra i sessi e rispettosa delle differenze.

Il testo, edito da Manni Editori e sostenuto dalla Regione Puglia, propone una serie di scenari di vita quotidiana, mettendo in evidenza il narrato dell’alunno, la percezione e la lettura tradizionale rimandata dall’adulto e l’alternativa offerta da Giovanna, basata su un ascolto empatico e libero da pregiudizi. Questo permette al lettore di porre l’attenzione sulle molteplici implicazioni delle risposte educative fornite a ragazzi e ragazze e sulle ripercussioni che possono avere sui futuri uomini e sulle future donne di domani. La quotidianità è intrisa di aneddoti come quelli presenti nel libro, gli esempi infatti non fungono da mappa generica, ma sono pertinenti e presi in prestito dalle esperienze reali di alunni e alunne incontrate dalle operatrici CAV nel corso degli anni.

 

“Siamo molto attenti e vicini alla realtà scolastica cercando di risolvere le problematiche strutturali e non solo. Infatti, è nostra premura stare al fianco dei ragazzi e degli adolescenti che racchiudono un mondo tutto da esplorare e soprattutto da rispettare perché loro sono il nostro futuro. – dichiara l’assessore Oltremarini - Il Comune di Gallipoli, capofila dell’Ambito Sociale di Zona, è sempre attivo e propositivo con le scuole, creando una giusta sinergia che può solo aiutare i nostri ragazzi a rendersi parte integrante di una comunità che deve essere attenta ad eliminare gli stereotipi delle diversità”.

 

“Nostro dovere è quello di migliorare la crescita formativa e culturale della città sotto vari punti di vista – aggiunge l’assessore Mita – ed è per questo che il nostro impegno sarà sempre forte e costante per tutte le attività di valore che verranno”

 

“Riteniamo che la discussione sugli stereotipi di genere sia urgente e indispensabile - spiega Federica Palumbo, referente del progetto per la Rete CavSanFra - Se non cambiamo i presupposti culturali che sono alla base della disparità e della violenza sulle donne, nulla potrà mai cambiare. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha paragonato la violenza sulle donne ad una vera e propria pandemia. Basti pensare che 1 donna su 3, dai 15 ai 70 anni, ha subito o subisce violenza”.

 

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