Biblioteca comunale e Archivio storico
Il complesso è punto di riferimento per la conoscenza della cultura salentina e sede del patrimonio librario
Scheda di dettaglio
La Biblioteca
E' una delle biblioteche pubbliche più antiche del territorio salentino per la provenienza, per la varietà, la datazione dei volumi rari e di pregio nonché per la peculiarità d’origine del suo contenitore (ex Oratorio dei nobili del XVIII secolo). Nel 1823 il canonico e decano capitolare Carmine Fontò (1754 -1825) mediante un pubblico atto volle donare la sua biblioteca, ricca di circa tremila volumi, alla città ionica che aveva alle spalle una più che millenaria tradizione culturale. Un’altra consistente donazione è stata poi quella fatta da Bartolomeo Ravenna (1761 – 1826), la cui biblioteca privata era costituita da opere storiche, scientifiche, letterarie ed artistiche.
Nel 1987 parte di questo patrimonio librario è stata trasferita nell’attuale sede di via S. Angelo dal museo dove, invece, restano custoditi moltissimi volumi. Sempre nella sede di S. Angelo hanno trovato sistemazione tutti i testi che riguardano la storia, la cultura, l’economia di Gallipoli, gli incunaboli, i manoscritti, le cinquecentine e le seicentine pervenute dalla soppressione dei monasteri dei Domenicani, dei Cappuccini e dei Riformati e i fondi Ettore Vernole, Sebastiano Natali e Giuseppe Duma.
Tra i manoscritti è interessante citare La voce degli olii 1789 – 1821, manoscritto cartaceo contenente documenti ed atti della voce degli olii, il Libro Rosso di Gallipoli I, comprendente i privilegi reali alla città e il Libro Rosso II, copie di diplomi reali e di bolle pontificie a favore di Gallipoli. La biblioteca è un importante punto di riferimento per la conoscenza della cultura salentina oltre che sede di un vasto patrimonio librario. Promuove numerose iniziative culturali: cicli di conferenze, presentazioni di volumi, convegni e mostre.
L’Archivio storico
Conserva i documenti prodotti e ricevuti dall’amministrazione locale gallipolina dai primi del 1800 al 1970. La documentazione precedente al 1800 è conservata presso l’Archivio di Stato di Lecce. E’ diviso in tre sezioni: preunitario, postunitario e archivio dello stato civile. Nel tempo si sono aggiunti i fondi archivistici di enti soppressi o ricevuti dal Comune in deposito, denominati archivi aggregati e riguardano l’Archivio di Conciliazione, l’Archivio del Catasto e il Villaggio del Fanciullo.
I documenti più pregiati riguardano le deliberazioni del decurionato, il catasto antico, le pratiche riguardanti il territorio e il patrimonio, congreghe e confraternite, dazio, P.N.F., pratiche di guerra, strade, l’illuminazione pubblica, l’acquedotto e fontana pubblica, l’orologio pubblico, le poste, la ferrovia, i restauri del Convento dei Domenicani, la Biblioteca e Museo, la Tonnara Comunale, il mercato del pesce e mercato coperto, il porto, ecc.
L’edificio (ex Oratorio dei nobili del XVIII secolo)
L’Oratorio dell’Immacolata dei Nobili risale alla seconda metà del XVIII secolo (1732).
La facciata semplice con ampia scalinata a doppia rampa (1789-1790). Nel piano inferiore la Chiesa di Sant’Angelo (XV secolo) oggi sede dell’Archivio storico Comunale.
L’interno ad unica navata è completamente rivestito di stucchi alle pareti con sei riquadri ovali in cui si inserivano le figure a rilievo a mezzo busto ricoperte da uno strato di cartapesta tutte ad opera di Mauro Manieri (1687-1744) e quatto nicchie con statue lignee di Re biblici e profeti.
Gran parte dell’arredo della chiesa è stato trasferito nella Chiesa di S. Francesco d’Assisi mentre la tela raffigurante l’Immacolata con una pregevole cornice lignea e l’Assunta dipinta per il controsoffitto da Francescano De Mura (1737) sono oggi conservate nel Museo Diocesano di Gallipoli.
Contatti e recapiti
- Indirizzo: Via Sant'Angelo
- Telefono: 0833/260202
- Fax: 0833/275540
Orari di apertura
Biblioteca (dal lunedì al venerdì: 10.00 - 13.00; martedì e giovedì: 16.30 - 19.30). Sabato chiusa.
Archivio Storico (la consultazione è consentita previa richiesta scritta a norma del Regolamento comunale)